Scritto da Danilo Iosz
E’ da parecchio tempo ormai che Edgar Mitchell, il sesto uomo a camminare sul suolo lunare, afferma la reale presenza aliena sul nostro pianeta. Lo ha ribadito anche in questi giorni, intervenendo ad una conferenza tenutasi a New York presso la Community Church di Manhattan.In un eloquente video messaggio inviato alla platea presente alla conferenza, egli ha affermato l’inizio di una nuova era per l’esplorazione spaziale ed una visione del tutto nuova che ci permetterà di vedere le cose in maniera completamente diversa. Attraverso nuove tecnologie, messe a disposizione negli ultimi anni, abbiamo avuto la possibilità di fotografare nuove galassie e nuovi pianeti che hanno reso l’idea di come l’universo sia molto più grande di quel che pensavamo finora. Sono inoltre sempre più numerose ed avvalorate le prove che la nostra Terra sia stata e continui ad essere visitata da numerose razze aliene, e ciò da centinaia di anni. Sarebbe quindi giunto il momento di aprire i nostri orizzonti e di comprendere appieno questo fenomeno, capire che siamo parte integrante di una comunità sparsa in tutto l’universo.
Con queste parole Mitchell ha dichiarato che già molti anni fa raccogliemmo prove concrete che confermavano l’esistenza di altre forme di vita oltre la nostra, prove però occultate dai governi alla gran parte della popolazione mondiale, per troppo tempo.
Ma oggi, essendo più maturi e consapevoli, abbiamo cominciato finalmente a porci le domande giuste, a guardare oltre i nostri confini: per questo motivo abbiamo il dovere di essere pronti ad accettare che l’universo funziona diversamente da come lo avevamo finora interpretato.
Con queste parole Mitchell ha dichiarato che già molti anni fa raccogliemmo prove concrete che confermavano l’esistenza di altre forme di vita oltre la nostra, prove però occultate dai governi alla gran parte della popolazione mondiale, per troppo tempo.
Ma oggi, essendo più maturi e consapevoli, abbiamo cominciato finalmente a porci le domande giuste, a guardare oltre i nostri confini: per questo motivo abbiamo il dovere di essere pronti ad accettare che l’universo funziona diversamente da come lo avevamo finora interpretato.
Fonte: http://www.romagnanoi.it