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sabato 12 novembre 2011

Vimana. le astronavi degli dei

(Astronavi aliene nell’antico Israele e nell'antica India)


In India:
Con il termine sanscrito "vimana" ("vimanam" in pali) vengono indicati  misteriosi oggetti volanti descritti negli antichi poemi epici indù, dalle  prestazioni del tutto superiori a quelle  delle moderne astronavi. Negli  antichissimi testi religiosi della filosofia indiana le astronavi venivano  descritte come i mezzi di trasporto usate dagli “esseri celesti” durante i loro viaggi. In uno di questi testi, il Ramayana  di Valmiki si legge testualmente: "La splendente astronave irradiava un  bagliore fiammeggiante. Fiammeggiando come un fuoco rosso vivo, volava il  carro alato di Ravana. Era come una cometa nel cielo". L’astronave era  dunque una macchina fragorosa che, decollando, si ammantava di una forte  luminosità. “…Quando partì, il suo rombo riempì tutti i quattro punti  cardinali".
 
In Israele:
Non sono solo gli antichi Purana (testi storici) indiani a descriverci  l’esistenza di astronavi e di esseri alieni… Molte testimonianze le troviamo  anche nella Bibbia. Il profeta Ezechiele, descrive alcuni esseri ed anche il  veicolo usato da questi. La storia è ambientata tra Babel e Nippur, nei pressi del fiume Kebar, era  il quinto giorno del mese di Tammuz (giugno luglio), era il quinto anno  della deportazione del re Jojakin  (593 a.c.). A Ezechiele appare un turbine  tempestoso, proveniente dal nord, emetteva fumo, sembrava una nube, con al  centro un nucleo folgorante di fuoco, che continuamente si rinnovava. Man  mano che la macchina volante si avvicinava al profeta, questo ne discerne,  meno confusamente le diverse parti. In quel fuoco, qualcosa brilla come un  fulmine. Quattro esseri dall’aspetto umano si fanno avanti. Infatti, la  testa e il petto, la parte cioè più alta e frontale, che sono visti per  primi, hanno caratteristiche umane. Ciascuno di essi, subito dopo, svela  quattro aspetti:
 
1.            Fattezze di uomo;
2.            Fattezze di leone sul fianco destro;
3.            Fattezze di toro sul fianco sinistro;
4.            Fattezze di ali come di aquila per la parte posteriore;
 
Ciascuno possedeva quattro ali, due coprivano il corpo e due erano tese  verso l’alto, le ali di uno potevano toccare quelle dell’altro. Queste  ultime muovendosi producevano il rumore dell’oceano in tempesta. Di sotto le  ali usciva un paio di braccia. Gli esseri erano disposti perpendicolarmente  in forma di croce: nord-sud e est-ovest. Tra di essi, Ezechiele discerne,  ora, muoversi rapidamente fuoco vivo, che brucia a mo di fiaccole e  sprigiona lampi. Accanto ad essi, poi, guardando verso il veicolo che li  aveva condotti fin la, Ezechiele nota quattro turbine, la loro forma è poco  comune, ognuna pareva ne avesse un’altra dentro, incrociatesi ad angolo  retto. Il veicolo era di proporzioni gigantesche, tutto ricoperto di oblò e  si muoveva in sintonia con quegli strani esseri. Gli esseri sembravano  dipendere dall’energia di quella macchina. Dall’insieme risultava una specie  di carro maestoso, indefinibile. Sulla cima di quella macchina vi era una  sorta di cupola luminosa, trasparente che brillava come il cristallo che  sovrastava la testa di quegli esseri. Sotto la cupola si intravedeva un  seggio, qualcosa di simile ad un trono e su di esso stava seduto un uomo  dalle apparenti fattezze umane, un uomo la cui luminosità era come quella  del fulmine, sembrava risplendere come fuoco vivo. Un alone gli brillava  intorno, simile all’arcobaleno tra le nubi. A quel punto Ezechiele si  spaventa e si getta con la faccia a terra…
 
Torniamo in India:
Le astronavi potevano essere equipaggiate con potenti armi da guerra. Nel  Mahabharata queste potenti veicoli vengono descritti in modo molto  particolareggiato, nella sezione Drona Parva, leggiamo: "Costruiremo  un’astronave di grande potenza. La mente divenne il suolo che sosteneva quel  veicolo, la parola divenne il binario sul quale voleva procedere. Tutti i  discorsi e tutte le scienze erano raccolte in essa, tutti gli inni, ed anche  il Suono Vedico “vashat”. E la sillaba “om” piazzata davanti a quel carro lo  rendeva straordinariamente bello. Quando si muoveva, il suo rombo riempiva  tutti i punti cardinali. Antiche tradizioni tibetane, parlano di un "magico cubo volante" chiamato  duracalapam, grazie al quale i monaci in meditazione sostenevano di essere  in grado di spostarsi in qualsiasi angolo della Terra. La distinzione, netta e precisa di un’astronave, compare nel testo  Samsaptakabagha: "Quando veniva usato quella macchina era enormemente  risplendente, come un carro celeste che vola nel cielo". Nel Ramayana, nel  VI libro dello Yuddhacanda, si legge del combattimento fra Rama e Ravana con  “dardi” infuocati, lanciati da navi spaziali mosse da motori dai cui  scarichi “uscivano faville” e nel Samaranga Sutradhara troviamo ben 230  Sloka (versi) dedicati ai principi della costruzione delle aeronavi.
Torniamo in Israele:
La Bibbia narra di alcuni esseri chiamati Nefilim e li definisce antichi eroi. La Bibbia, un libro antico che parla di esseri ancora più antichi.
 
Genesi 6:1
“Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli degli Elohim (esseri celesti), videro che le figlie degli uomini erano belle e si accoppiarono con esse…”
 
Genesi 6:4
“C’erano sulla terra i Nefilim a quei tempi -e anche dopo- quando i figli degli “esseri celesti” si univano alle figli degli uomini e queste partorivano loro dei figli, sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi”.
 
Qui la Bibbia si ferma, ma la storia viene ripresa da un antico testo, il “Libro dei Vigilanti”, il cui autore è l’Enoc biblico.
 
Libro dei Vigilanti 6:1-6
“Ed accadde, da che aumentarono i figli degli uomini, che in quei tempi nacquero, ad essi, ragazze belle di aspetto. E i figli degli esseri celesti, i figli del cielo, le videro, se ne innamorarono e dissero fra loro:
“Venite, scegliamoci delle donne fra le figlie degli uomini e generiamoci dei figli”. E disse loro Semeyaza, che era il loro capo: <<Io temo che può darsi che voi non vogliate che ciò sia fatto e che solo io pagherò il fio di questo atto>>. E tutti gli risposero e gli dissero: <<Giuriamo, tutti noi e ci impegniamo che non recederemo da questo proposito e che lo porremmo in  essere>>. Allora tutti insieme giurarono e tutti quanti si impegnarono  vicendevolmente ed erano in tutto, duecento. E scesero in Ardis, cioè sulla  vetta del monte Armon e lo chiamarono così, poiché su esso avevano giurato e  si erano scambiati promessa impegnativa”.
 
Seguono i nomi dei duecento “esseri celesti” che scesero sulla Terra, per  accoppiarsi con le figlie dell’uomo. Dopo essersi accoppiati, insegnarono  alle loro mogli e ai loro figli la loro scienza in ogni dettaglio… il resto  della storia la potete trovare sul “Libro dei Vigilanti”
 
Torniamo in India:
Dal Mahabharata: “Gli esseri celesti volavano sulle loro aeronavi, come  portati dalle nuvole, raggiungevano tranquillamente la loro meta: i luminosi  Adita nel loro splendore, i Marut muovendosi nell’aria; gli alati Suparna, i  Naga coperti di squame e i Gandharva famosi per la loro musica: a bordo di  splendenti veicoli celesti, tutti insieme solcavano il cielo limpido e  azzurro”.
 
I testi vengono scarsamente tradotti perché si dovrebbe ben sapere che, se  fossero rivelati pubblicamente, verrebbero male usati. Gli studiosi  preferiscono evitare di interpretare alcuni dei brani quali il seguente, di  ordine prettamente tecnico: “Forte e durevole deve essere il corpo, come un  grande “uccello” volante, di materiale leggero. Dentro si deve porre il  motore al mercurio, con sotto l'apparecchio in ferro per il riscaldamento.  Per mezzo della forza latente del mercurio, che mette in moto le turbine, un  uomo seduto all'interno può viaggiare nel cielo, in modo meraviglioso,  percorrendo grandi distanze. Quattro forti contenitori di mercurio debbono  essere costruiti nella struttura interna. Quando sono stati riscaldati per  mezzo dei contenitori di ferro, l’astronave sviluppa la forza del tuono  attraverso il mercurio. E subito diventa come una perla nel cielo...  Tuttavia, se questo motore di ferro con le giunture appropriatamente saldate  viene riempito di mercurio e il calore viene condotto fino alla parte  superiore, sviluppa potenza con il ruggito di un leone... I possibili  movimenti dell’aeronave sono l'inclinazione, l'ascesa e la discesa  verticale, gli spostamenti avanti e indietro, l' ascesa normale, la discesa  normale, la progressione su lunghe distanze grazie all'opportuna regolazione  delle parti funzionanti che assicurano il moto perpetuo. La forza e la  durata di queste macchine dipende dai materiali usati”. Ecco ora alcune delle qualità principali dell’astronave, può essere  invisibile, trasportare passeggeri, essere resa piccola e compatta, muoversi  in silenzio (se deve essere usato il suono deve esservi una grande  flessibilità di tutte le parti mobili che debbono esser costruite alla  perfezione); deve durare a lungo; deve esser ben coperta; non deve diventare  troppo calda, troppo rigida o troppo morbida; può essere mosso da melodie e  ritmi.
Per questo motivo molti studiosi di sanscrito e di ebraico, che hanno potuto leggere gli antichi Sastra (scritture rivelate) indiani e ebraici, si sono convinti che in un passato remoto alcuni esseri celesti, siano scesi sulla Terra.

Manuele - ML SB
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