LA SCOPERTA DEGLI ALIENI NON DISTRUGGERA' LE RELIGIONI (?)

La scoperta di altre forme di
vita nell’Universo destabilizzerebbe tutte le nostre certezze e i nostri
punti di riferimento, eccetto la fede. Ne sono convinti alcuni studiosi
che ad una precisa domanda hanno risposto che le grandi religioni
sarebbero ben poco intaccate dalla clamorosa rivelazione nè vedrebbero
minacciata la loro credibilità.
Un esempio? Gli enormi progressi della scienza negli ultimi secoli non
hanno sgretolato i dogmi della Chiesa Cattolica: la teoria
evoluzionistica di Darwin smentisce la creazione raccontata dalla
Bibbia, eppure milioni di persone al mondo continuano a ritenerla un
testo sacro.
O ancora, da tempo sappiamo- grazie a Copernico- che è la Terra a
girare attorno al Sole, e non il contrario come pensava Giosuè, ma per i
credenti resta un grande profeta. Nello stesso modo, se un giorno
dovessimo scoprire di non essere gli unici figli di Dio, la reazione
potrebbe essere sorprendentemente tranquilla.
“Penso che forse, all’inizio, le principali religioni subirebbero un
contraccolpo- dice Doug Vakoch, direttore dell’Intestellar Message
Composition presso il Seti, in California- ma la mia personale
sensazione è che non sarebbe così profondo come si immagina.”
Certo però la Bibbia, il Corano e gli altri testi religiosi si
riferiscono a un Dio essenzialmente concentrato sull’umanità e sul
nostro pianeta. La presenza di creature extraterrestri- dai microbi a
civiltà avanzate- appare come un’eventualità molto pericolosa, visto che
renderebbe noi e la Terra assai poco speciali.
Non la pensa così Seth Shostak, figura storica del Seti. “È da parecchio
che non siamo più al centro dell’universo, da almeno quattro secoli!”,
ironizza l’astronomo. E l’inviduazione di nuovi pianeti extrasolari ce
lo ricorda ogni giorno. Centinaia di mondi, quelli visti finora, ma
potenzialmente mondi infiniti, proprio come diceva Giordano Bruno:
sarebbero infatti miliardi i corpi planetari sparsi nel cosmo e di essi
chissà quanti possono avere caratteristiche simili a quelle terrestri.
Un giorno, da lassù, potrebbe arrivare la svolta storica. “Sì, ma
abbiamo già avuto prova, nel recente passato, di come sarebbe la
reazione se mai scoprissimo un E.T.” insiste Shostak. Lo scienziato
allude agli studi degli anni ’70, quando i canali avvistati su Marte
vennero interpretati come tracce lasciate da una civiltà progredita.
“Templi, chiese e moschee non crollarono affatto e la gente non è
impazzita”, chiosa l’astronomo.
Non solo. Secondo i ricercatori, la notizia che non siamo soli
nell’universo non scioccherebbe la popolazione mondiale più di tanto,
perchè è sempre maggiore il numero delle persone che crede negli Alieni.
“Se chiedi se esistono, quasi tutti ti diranno di sì- conferma lo
scrittore Robert Sawyer, che ha partecipato alla discussione.
“L’opinione prevalente è questa, per lo meno nell’ultimo sondaggio tra
gli Americani che ho letto io.”
E così, anzichè essere sconvolte e devastate dall’annuncio
dell’esistenza di vita intelligente su un altro pianeta o su qualche
luna, le religioni organizzate potrebbero assimilare presto la novità ed
utilizzarla a proprio vantaggio. Durante il dibattito, Vakoch ha citato
come esempio un teologo battista, Hal Ostrander, pastore in una chiesa
della Georgia.
“Padre Ostrander è fieramente contrario alla teoria darwiniana, eppure
non ha alcun problema ad accettare l’ipotesi aliena. Dice che è come se
una coppia, dopo aver avuto un figlio, decidesse di averne un altro. Il
secondo bambino sarebbe forse meno importante del primo? Lo stesso vale
per Dio: può avere deciso di dare la vita ad un pianeta, poi ad un
altro, poi ad un altro ancora… Ma tutto ciò non ci rende meno speciali.”