Il termine “Anunnaki” significa “Coloro che dal cielo scesero sulla Terra”. Gli Annunaki sono diventati celebri grazie al controverso studioso Zecharia Sitchin che ipotizzò una colonizzazione della Terra ad opera di questi visitatori provenienti da Nibiru, “Il pianeta dell’attraversamento”.
Secondo Sitchin e pochi altri studiosi, gli Annunaki selezionarono il DNA dell’homo sapiens, usando segmenti cromosomici della specie dell’homo erectus. Ciò avvenne,secondo Sitchin, circa 300.000 anni fa, in Africa australe. Tale intervento genetico portò alla creazione di un primo uomo che però non poteva riprodursi in quanto sterile, essi furono battezzati “lulu”. Vennero utilizzati soprattutto come minatori nei giacimenti auriferi dell’attuale Zimbabwe, “l’Abzu” letteralmente “mondo inferiore” (dei Sumeri). La decisione di dar vita a questa specie, fu presa in seguito alla ribellione narrata in antichi miti, per opera degli “Igigu” (una classe di extraterrestri subalterni agli Anunnaki) . Gli Igigu erano infatti, stati costretti a lavorare nelle miniere africane in condizioni assai difficili. Questa è una sintesi degli studi di Sitchin. Circa le sue traduzioni e teorie è lecito nutrire qualche dubbio: il sumero è un idioma antichissimo non imparentato con alcuna parlata semitica dei popoli che si insediarono nella regione tra il Tigri e l’Eufrate. E’ quindi una lingua pressoché isolata la cui interpretazione è resa possibile dalla conoscenza degli idiomi semitici, in primo luogo quell’accadico. I Semiti (Accadi ed Amorrei) ebbero cura di studiare e di trasmettere il sumero, considerata lingua classica, dal valore sacro. Accanto a questa facilitazione, non bisogna dimenticare una notevole difficoltà rappresentata dalla scrittura cuneiforme e derivante dalla polivalenza di parecchi segni. Tale polivalenza può essere di due specie: lo stesso grafema può avere significato ideografico, determinativo e sillabico; il medesimo segno può avere valori sillabici del tutto diversi. Spetta all’interprete stabilire, volta per volta, con la sua conoscenza del contesto, di quale valenza si tratti.
Riscontri archeologici, iconografici e mitologici avvalorano la resa del vocabolo “Anunnaki” proposta da Sitchin,come: “Anu” vale “cielo”, An (o Anu) era il dio del cielo e re degli “dèi”e “Ki” (la sua sposa) che significa “terra”. “Anu” e “ki” sono i morfemi contenuti nel vocabolo Annunaki che sembrerebbe quindi indicare un legame tra cielo e terra. Secondo Sitchin, Nibiru, è inteso come “gigantesco pianeta”, secondo altri potrebbe anche trattarsi di un’astronave o di un pianeta artificiale. Pare esatto, come confermato da recenti indagini, che il DNA umano contenga geni estranei. Si può quindi ritenere plausibile che il corredo cromosomico umano sia misto, terrestre-extraterrestre. I “lulu” dunque furono creati dagli “dèi” affinché lavorassero nelle miniere d’oro. “L’amore per l’oro è una costante della vita dell’uomo fin dagli albori della civiltà e della religione” ( nota di Sitchin) risale ai contatti dell’uomo con gli “dèi” antichi. Gli dèi di Sumer volevano essere serviti con vassoi e brocche d’oro e d’oro dovevano essere i loro abiti…. L’oro, che noi chiamiamo metallo reale, era in realtà il metallo degli “dèi”… La stessa adorazione dell’uomo per questo metallo affonda le sue radici nel gran bisogno di oro che i Nefilim avevano e che li aveva spinti a venire sulla Terra per cercarlo. Forse essi cercavano anche altri metalli rari, come il platino, abbondante nell’Africa australe che utilizzarono per l’alimentazione delle batterie. Non si può escludere la possibilità che essi cercassero anche minerali radioattivi, come l’uranio ed il cobalto, le “pietre azzurre” che causarono i “mali” di cui parlano gli antichi testi”. Occorre chiedersi a quale scopo i Nefilim usavano l’oro estratto dall’oceano e nelle miniere del “Mondo inferiore” o “Abzu”, probabilmente impiegarono il metallo per i componenti di apparati elettrici ed elettronici. L’oro infatti è un metallo tenero, duttile e malleabile, difficilmente attaccabile da agenti chimici esterni. Sitchin ipotizzo anche che finissime polveri d’oro furono diffuse nel pianeta d’origine (scie chimiche?) dei “creatori” per stabilizzarne l’atmosfera; è difficile esprimersi su questa supposizione anche se alcune tavolette riportano che il pianeta degli “dei” aveva problemi all’atmosfera (forse di surriscaldamento?).
Gli stessi “dèi” sumeri,secondo alcuni, sarebbero ancora tra noi, rigenerati, trasformati e necessariamente “nascosti” nella nostra era. Le questioni riguardanti le scie chimiche, le nanotecnologie, le nuove patologie come il Morgellons, le tecniche di controllo della mente, i black projects, i cerchi nel grano, le mutilazioni animali, i rapimenti alieni, il Nuovo Ordine Mondiale (NWO), la massoneria e gli illuminati… hanno forse avuto origine da un popolo venuto da lontano ed insediatosi sulla Terra circa 400.000 anni fa?
da OltreVerso.wordpress.com