E
se la storia del mondo come la conosciamo fosse tutta un’invenzione?
scritto da Lorenzo Cappannari
Ormai da diversi anni circolano teorie archeologiche alternative, che
rileggono la storia dei resti arrivati fino a noi sotto un’ottica totalmente
diversa. La verità non sarà forse mai dimostrabile, ma qui ad Incredibilia ci
piace lasciarci trasportare dall’idea che forse le cose che abbiamo sempre dato
per scontate… siano in realtà un po’ diverse.
Comunque un dato di fatto c’è: la nostra galassia ha oltre 14 miliardi di anni, la nostra terra 4.8 miliardi di anni. Cosa sono comparati con questi numeri i poco più di 5.000 anni di storia della nostra civiltà? Se anche volessimo dar retta alle teorie alternative, che credono nell’esistenza di civiltà organizzate circa 30.000 anni fa, parliamo sempre di numeri ridicoli comparati con la storia del nostro pianeta.
Verità? Leggende? Chi lo sa. Resta il fatto che lo stesso concetto di Storia è abbastanza discutibile: più andiamo indietro nel tempo, più le fonti sulle quali si basano le più comuni informazioni scritte nei libri ufficiali sono quanto meno… nebulose. E si sa, spesso nella nebbia si possono vedere cose che non esistono, e si possono nascondere verità scomode o discutibili per i più.
Proviamo quindi a fare questo viaggio nell’archeologia alternativa, senza troppi preconcetti: se anche alcune delle cose che vedremo sono state o saranno dimostrate come “bufale”, ci saranno comunque sempre un bel po’ di cose che non tornano secondo le teorie ufficiali. E se proprio non volete dargli nessuna chance, godetevi questo viaggio come vi godete un bel film di fantascienza.
Il nostro viaggio parte, ovviamente,
dall’antico Egitto.
Comunque un dato di fatto c’è: la nostra galassia ha oltre 14 miliardi di anni, la nostra terra 4.8 miliardi di anni. Cosa sono comparati con questi numeri i poco più di 5.000 anni di storia della nostra civiltà? Se anche volessimo dar retta alle teorie alternative, che credono nell’esistenza di civiltà organizzate circa 30.000 anni fa, parliamo sempre di numeri ridicoli comparati con la storia del nostro pianeta.
Verità? Leggende? Chi lo sa. Resta il fatto che lo stesso concetto di Storia è abbastanza discutibile: più andiamo indietro nel tempo, più le fonti sulle quali si basano le più comuni informazioni scritte nei libri ufficiali sono quanto meno… nebulose. E si sa, spesso nella nebbia si possono vedere cose che non esistono, e si possono nascondere verità scomode o discutibili per i più.
Proviamo quindi a fare questo viaggio nell’archeologia alternativa, senza troppi preconcetti: se anche alcune delle cose che vedremo sono state o saranno dimostrate come “bufale”, ci saranno comunque sempre un bel po’ di cose che non tornano secondo le teorie ufficiali. E se proprio non volete dargli nessuna chance, godetevi questo viaggio come vi godete un bel film di fantascienza.
Il nostro viaggio parte, ovviamente,
dall’antico Egitto.
La storia ufficiale ci racconta che le famose piramidi del Cairo
sono le tombe di tre celebri faraoni: Cheope, Kefren, e Micerino.
Secondo le teorie degli egittologi più
accreditati, furono costruite da schiavi circa 5.000 anni fa.
La piramide più grande, quella di Cheope, è composta da 2.300.000 blocchi di pietra che pesano dalle 2,5 alle 60 tonnellate. 60 tonnellate, per la cronaca, sono l’equivalente del
peso di 6 autocarri medio-pesanti.
Secondo la storia ufficiale questa piramide fu
costruita da schiavi nell’arco di circa 20 anni.
Se facciamo due conti, vorrebbe dire che gli schiavi hanno lavorato tutti i giorni, per 7.300 giorni consecutivi, mettendo una pietra sopra l’altra ogni 2 minuti. Pietre da 60 tonnellate.
Altro dato curioso: se le guardiamo dal suo
punto più alto, la punta della piramide è spostata solo di 6 millimetri
rispetto alla sua base.
6 millimetri di errore dopo aver spostato 2.300.000 pietre di 60 tonnellate ad una altezza di 150 metri, 5.000 anni fa.
Per capire, nemmeno i nostri edifici più
moderni hanno margini di errore di questo tipo. Anzi, siamo proprio abbastanza
lontani.
Dicono che le piramidi fossero tombe.
Quando furono scoperte, gli archeologi dovettero entrare con la
dinamite, trovando un sarcofago chiuso da una lastra di diverse
tonnellate. Spostata la lastra, dentro era completamente vuoto. La spiegazione
ufficiale? Profanatori di tombe.
Quindi in teoria questi profanatori di tombe
entrarono (chissà come, visto che non c’era nessuna entrata), spostarono una
lastra di pietra di diverse tonnellate (non si sa come), svuotarono il
sarcofago, lo richiusero, e se ne andarono. Mmmm.
Una altro dato interessante: gli egiziani
dipingevano o scolpivano geroflici dappertutto. Ma proprio ovunque. Questo tipo
di dipinti vi ricorda qualcosa?
Ci raccontarono tutto della loro vita, perfino
di come di facevano il bagno!
Sappiamo dei loro dei, delle loro tradizioni.
Sappiamo tutto. Però, delle piramidi, non ci hanno raccontato nulla.
Ma la cosa più importante e strana: nelle
piramidi non è stato trovato nessun geroglifico. Neanche uno!
Sappiamo poi che le piramidi sono allineate
con la costellazione di Orione. La più conosciuta e visibile nel cielo.
Secondo le teorie degli egittologi più
accreditati, furono costruite da schiavi circa 5.000 anni fa.
La piramide più grande, quella di Cheope, è composta da 2.300.000 blocchi di pietra che pesano dalle 2,5 alle 60 tonnellate. 60 tonnellate, per la cronaca, sono l’equivalente del
peso di 6 autocarri medio-pesanti.
Secondo la storia ufficiale questa piramide fu
costruita da schiavi nell’arco di circa 20 anni.
Se facciamo due conti, vorrebbe dire che gli schiavi hanno lavorato tutti i giorni, per 7.300 giorni consecutivi, mettendo una pietra sopra l’altra ogni 2 minuti. Pietre da 60 tonnellate.
Altro dato curioso: se le guardiamo dal suo
punto più alto, la punta della piramide è spostata solo di 6 millimetri
rispetto alla sua base.
6 millimetri di errore dopo aver spostato 2.300.000 pietre di 60 tonnellate ad una altezza di 150 metri, 5.000 anni fa.
Per capire, nemmeno i nostri edifici più
moderni hanno margini di errore di questo tipo. Anzi, siamo proprio abbastanza
lontani.
Dicono che le piramidi fossero tombe.
Quindi in teoria questi profanatori di tombe
entrarono (chissà come, visto che non c’era nessuna entrata), spostarono una
lastra di pietra di diverse tonnellate (non si sa come), svuotarono il
sarcofago, lo richiusero, e se ne andarono. Mmmm.
Una altro dato interessante: gli egiziani
dipingevano o scolpivano geroflici dappertutto. Ma proprio ovunque. Questo tipo
di dipinti vi ricorda qualcosa?
Ci raccontarono tutto della loro vita, perfino
di come di facevano il bagno!
Sappiamo dei loro dei, delle loro tradizioni.
Sappiamo tutto. Però, delle piramidi, non ci hanno raccontato nulla.
Ma la cosa più importante e strana: nelle
piramidi non è stato trovato nessun geroglifico. Neanche uno!
Sappiamo poi che le piramidi sono allineate
con la costellazione di Orione. La più conosciuta e visibile nel cielo.
Beh, le piramidi sono esattamente
allineate con la costellazione di Orione, se proprio vogliamo essere precisi…
Ci dicono che le piramidi furono costruite da
schiavi usando rampe, pulegge, tronchi di legno.
Sarà vero? Curioso che ancora oggi, con tutta la nostra
tecnologia, ci risulta impossibile realizzare una replica esatta delle piramidi
con la stessa precisione che utilizzarono gli Egiziani. Ma passiamo alla
Sfinge.
Avete mai pensato a come è fatta la Sfinge?
Beh, è un UNICO BLOCCO di pietra intagliata. Come fecero per muoverlo? Non ci risulta che utiizzassero gru di questo tipo nell’antichità… e anche volendo, queste gru non basterebbero ad alzarla e spostarla.
Però secondo la storia ufficiale, questi super
schiavi spostavano i blocchi di pietra come e dove volevano. Guardiamo per
esempio la statua di Ramses II.
Quando la trovarono, decisero giustamente di
spostarla in città per dedicarle un museo…
Però risultò che la statua era fatta di
un unico blocco di pietra di 1.000 tonnellate, impossibile spostarlo senza
tagliarlo a pezzetti. Decisero quindi di costruirci… il museo intorno.
Passiamo al tempio di Osiride ad Abydos. Tra
le sue pietre custodisce un rompicapo forse ancora più grande.
Guardate bene questo disegno…
Non è un dipinto, anche se lo sembra. È
intagliato nella pietra. O meglio, è scavato talmente in profondità che anche
raschiando per diversi centimetri la pietra, rimane sempre visibile.
Come se fosse BRUCIATO nella pietra. Una
tecnica ancora oggi sconosciuta, che nessuno è stato ancora in grado di
spiegare e replicare.
Impossibile replicarlo ancora oggi.
E guardiamo cosa rappresenta: il cosiddetto
Fiore della Vita.
Citando wikipedia, il Fiore della Vita “è
una figura geometrica composta da cerchi multipli sovrapposti e composti in
una simmetria esagonale, a formare una figura simile a un fiore.”
E’ un simbolo che incontriamo ovunque nel mondo. Anche Da Vinci
gli dedicò alcuni studi.
Facciamo ora un salto nella Città Proibita, a
Pechino.
Troviamo i cosiddetti “Leoni di Fu”. Eccoli
qui.
Ma aspetta un attimo: cos’hanno sotto la
zampa?
Sembra proprio lui, il Fiore della Vita…
Torniamo ora in Egitto. E’ stata da poco
scoperta una città sommersa chiamata Heracleion, a largo di Alessandria. Guardate
un po’ cosa è stato trovato li sotto:
Sono molte le culture che vedevano il leone
come il guardiano della conoscenza.
Monumenti simili li vediamo nelle nostre città tutti i giorni,
ma il simbolo ora sappiamo che deriva da una antica tradizione, e non può
essere una coincidenza.
Ma spostiamoci ora in Messico, a Teotihuacan. Questa è la
Piramide del Sole.
Sarà un caso che anche questa piramide insieme
alle altre che fanno parte dell’incredibile santuario messicano, siano
allineate alla Costellazione di Orione?
Anche le dimensioni della base delle due
piramidi (di Cheope in Egitto, e del Sole in Messico) sono simili. Caso?
Com’è possibile che due culture che secondo la
storia ufficiale non avevano nulla a che vedere l’una con l’altra, e che
vissero in epoche diverse, costruirono monumenti semi identici allineati alle
stesse stelle?
Tutt’ora un mistero. Ma ovviamente la faccenda non finisce qui: sono centinaia le costruzioni simili che si possono incontrare in diverse culture, epoche e parti del mondo. Guardiamo ai Maya (Messico) e ai Balinesi (Indonesia).
Le piramidi sono dappertutto.
Le possiamo ritrovare in qualsiasi angolo del pianeta terra. Piramidi in Cina, per esempio.

Il governo cinese ha provato in tutti i modi a
nasconderne l’esistenza.
Addirittura su alcune hanno provato a
piantarci sopra delle piante, sperando di nasconderle. Chissà poi perché non
vogliono mostrarle al mondo…
Anche qui in Italia abbiamo le nostre piramidi…
In Umbria abbiamo piramidi che pare siano
Etrusche…
E in Bosnia, vicino a noi: dicono che sotto
questa montagna ci sia anche qui, una piramide. Sara’ vero?
Molti archeologi, scienziati, investigatori
affermano che si tratta di vere piramidi, altrettanti affermano che si tratta
soltanto di montagne.
Quale sarà la realtà? Anche se effettivamente è strano che anche
le montagne si allineano alla costellazione di Orione… Ma continuiamo. Sono
state rinvenute piramidi sommerse anche in Giappone, a Yonagui.
Sono state fatte delle analisi al
carbonio sul corallo che si è formato su queste costruzioni al
momento in cui si sono sommerse.
Pare abbiano almeno 10.000 anni. Non sono pochini, considerato che secondo le teorie archeologiche ufficiali la prima civiltà umana ha poco più di 5.000 anni. Andiamo avanti:
Piramidi in Antartide.
Insomma, è evidente a questo punto che
qualcosa di strano c’è, che i nostri libri di storia ufficiale non ce la
raccontano proprio tutta.
Nel 1984, in una località semi dispersa
nella foresta dell’Ecuador, avvenne una scoperta incredibile.
Una scoperta che da allora è rimasta, ovviamente, nascosta ai più.
Sono stati trovati in questa caverna oltre 300
manufatti dall’origine alquanto misteriosa.
Questo pezzo, nella fattispecie, è anche noto
come la Piramide Nera del Figlio del Creatore.
Si chiama cosí perché la traduzione delle iscrizioni che porta,
è “il figlio del
creatore proviene da qui”
La pietra è bianca e nera, con una piramide di
mattoni di 13 livelli disegnata sopra. C’è poi anche un occhio ingegnosamente
intagliato sulla sua sommità della piramide
Qualcosa di interessante poi succede spegnendo
la luce e applicando gli UV: sembra che la piramide sia fluorescente…
…e che quell’occhio non sia proprio un
occhio “umano”.
Ma se questo vi sembra incredibile, guardate
un po’ cosa c’è nascosto sotto la piramide stessa
Queste incrostazioni sotto forma di piccole
placche d’oro rappresentano qualcosa di ormai noto: la costellazione di Orione.
A questo punto non possiamo negare che Orione
rappresentasse qualcosa di molto importante per le nostre civilizzazioni
antiche.
Però c’è qualcosa di più: davvero non sappiamo nulla di quello
che successe migliaia di anni fa? O forse qualcuno lo sa? Guardiamo bene questa
piramide
Non abbiamo visto centinaia di volte questo
simbolo della piramide? Questo occhio?
Tanto la piramide sul dollaro, quanto la
piramide trovata in Ecuador, contano 13 livelli di mattoni.
Altro caso? La piramide e l’occhio sono simboli utilizzati
ancora oggi dalla massoneria, e da altre sette segrete come quella degli
Illuminati.
Li troviamo un po’ dappertutto…
In tutti gli edifici che ci circondano!
Se siete arrivati fino a qui, vuol dire che un minimo vi siete appassionati all’argomento.
tratto da:http://www.incredibilia.it/